COMUNICATO STAMPA 22.06.2018

22.06.2018

Lunedì 25 il progetto "Two Islands" con Paolo Fresu, Giovanni Sollima e  l'Orchestra da Camera di Perugia inaugura alle 21.30 il Nuovo Anfiteatro di Tharros, nell'area archeologica nel territorio di Cabras.
Tutti esauriti i posti a sedere, resta solo un numero limitato di posti in piedi.

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L'estro e la fantasia di due grandi artisti isolani, il trombettista sardo Paolo Fresu e il violoncellista siciliano Giovanni Sollima, accompagnati dall'Orchestra da Camera di Perugia, nel progetto Two Islands, che approda lunedì 25 giugno nel nuovo Anfiteatro di Tharros. Il concerto, in programma alle 21.30, è l'evento inaugurale dell'area spettacolo immersa nella cornice esclusiva del sito archeologico sulla penisola del Sinis, nel territorio del Comune di Cabras, a una ventina di chilometri da Oristano.

 

Two Islands, che vede sul palcoscenico Paolo Fresu alla tromba, flicorno ed effetti, e Giovanni Sollima al violoncello, con i diciassette musicisti dell'Orchestra da Camera di Perugia, è un progetto all'insegna di due isole, come dichiara il titolo: Sardegna e Sicilia, crocevia e porti di approdo da millenni, terre di miti, riti e tradizioni, terre in cui affondano profonde le radici dei due musicisti e da cui traggono ispirazione per i brani che firmano per questo Two Islands. Nel caso di Fresu lo spunto viene dal libro "Passavamo sulla terra leggeri" del compianto Sergio Atzeni, lo scrittore cagliaritano scomparso prematuramente nel 1995 (a soli quarantadue anni): Ad as, Is kal'i, El, M'u, T'arros, sono i titoli dei brani del trombettista di Berchidda presi in prestito dai nomi e i toponimi immaginosi che nel libro identificano personaggi e luoghi leggendari come il villaggio nuragico di Tiscali e la stessa città fenicio-punico-romana di Tharros.

 

Giovanni Sollima sceglie invece spunti e isole più vicini nel tempo: l'Ellis Island di New York, che accolse milioni di emigrati europei tra il 1892 e il 1954, e la sua omologa odierna, Lampedusa; e riflette su alcuni fatti e personaggi storici della sua Sicilia: il regno di Federico II, Alessandro Scarlatti, anche lui "emigrato" nel Seicento, e il clamoroso furto, a Palermo nel 1969, della "Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi" del Caravaggio, dipinto mai più ritrovato. "Non è stato semplice capire da dove partire", ha dichiarato Sollima in una recente intervista: "la Sicilia, per come la sento io, è un continuo affiorare di segnali, dati, strati (…). Affrontare un racconto è complesso: letteratura, poesia, arte, visioni, storia, radici, politica, rivolte, cibo, odori, sogni, rabbia, mare, cemento, alberi, vulcano, la percezione di vivere la Sicilia come una barca così vicina alla terraferma da scontrarsi e – al tempo stesso – allontanarsi, alla deriva. E la fuga. E poi il ritorno. E i flussi migratori. E tanto altro ancora…".

 

L'incontro tra Paolo Fresu e Giovanni Sollima è stato stimolato dall'Orchestra da Camera di Perugia sulla scia di precedenti collaborazioni con entrambi i musicisti: la rilettura del "Laudario di Cortona" con il trombettista sardo (e con il bandoneonista Daniele Di Bonaventura e il Gruppo vocale Armoniosoincanto), pagine di Boccherini e dello stesso Sollima, invece, con il violoncellista-compositore siciliano. Two Islands approda in Sardegna reduce dai concerti dello scorso aprile per la Stagione degli Amici della Musica di Perugia e a Terni per Umbria Jazz Spring.

 

Tutti esauriti i mille posti a sedere dell'Anfiteatro di Tharros, l'associazione culturale Dromos, organizzatrice del concerto, ha messo a disposizione un numero limitato di biglietti per posti in piedi in vendita a quindici euro  (più 2,50 di diritti di prevendita) online e nei punti vendita del circuito Box Office Sardegna (www.boxofficesardegna.it; tel. 070657428). Docenti di ruolo e giovani nati nel 1999, potranno acquistare i biglietti anche presso la sede dell'associazione culturale Dromos a Oristano (in via Sebastiano Mele, 5/b; tel. 0783310490), che gestisce l'area spettacolo di Tharros, e da Le Ragazze Terribili a Sassari (in via Tempio, 65 - tel. 0792822015), utilizzando i voucher messi a disposizione dal MIUR rispettivamente sui siti https://cartadeldocente.istruzione.it e www.18app.italia.it

 

Per informazioni, la segreteria di Dromos risponde al numero di telefono 0783310490 e all'indirizzo di posta elettronica  info@anfiteatrotharros.it. Altre notizie e aggiornamenti sono disponibili sul sito www.anfiteatrotharros.it e la pagina www.facebook.com/anfiteatrotharros.

 

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Classe 1961, Paolo Fresu inizia lo studio del suo strumento all'età di undici anni nella Banda Musicale del suo paese natale, Berchidda. Dopo varie esperienze giovanili sul versante della musica leggera, scopre il jazz nel 1980 e inizia l'attività professionale nel 1982 registrando per la RAI sotto la guida di Bruno Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz. Nel 1984 si diploma in tromba presso il Conservatorio di Cagliari e vince i premi RadioUno jazz, Musica jazz e RadioCorriere TV come miglior talento del jazz italiano. Sono i primi allori in un palmarès che si arricchirà nel 1990 del premio Top jazz indetto dalla rivista Musica jazz come miglior musicista italiano, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco (premio "Arrigo Polillo" per il disco Live in Montpellier), e nel 1996 del prestigioso "Django d'Or" come miglior musicista di jazz europeo e del premio dell'Académie du jazz di Parigi come miglior musicista europeo attraverso una sua opera. La serie di riconoscimenti comprende anche le cittadinanze onorarie di Nuoro, Junas (Francia) e Sogliano Cavour, la Laurea Honoris Causa conferitagli dall'Università La Bicocca di Milano e la Laurea Honoris Causa della Berklee School di Boston.

 

Il suo bagaglio di esperienze conta oltre 400 dischi registrati (di cui circa novanta a proprio nome o in co-leadership), la partecipazione a progetti "misti" (con musicisti come Michael Nyman, Farafina, Ornella Vanoni, Alice, i Negramaro, gli Stadio), e un'intensa attività concertistica fatta di centinaia di concerti all'anno, pressoché in ogni parte del globo, alla testa di tutta una serie di progetti propri (a partire dal quintetto "storico", fondato nel 1984) o con nomi di primissimo piano del jazz italiano e internazionale (Franco D'Andrea, Enrico Rava, Antonello Salis, Enrico Pieranunzi, Ralph Towner, Eivind Aarset, Dhafer Youssef, Richard Galliano, Michel Portal, Uri Caine, Omar Sosa, Carla Bley, Steve Swallow, Dave Douglas, Jan Lundgren, Gianluca Petrella, Lars Danielsson, Chano Dominguez, Oren Marshall, Arild Andersen, sono alcuni tra i musicisti con cui ha diviso o divide ancora il palco); una varietà di esperienze di cui ha offerto uno straordinario saggio in occasione del tour voluto nel 2011 per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno, con cinquanta concerti in cinquanta giorni consecutivi in altrettanti luoghi diversi della sua Sardegna, ogni sera con un organico differente; una memorabile prova della molteplicità degli interessi e degli impegni artistici di Paolo Fresu, musicista eclettico, capace di calarsi nei più disparati contesti, mantenendo però sempre la propria coerenza espressiva e una precisa cifra stilistica.

 

Fondatore (nel 1988) e direttore artistico del festival Time in Jazz di Berchidda, è stato per venticinque anni direttore e docente dei Seminari Jazz di Nuoro, e per un triennio direttore artistico del festival internazionale di Bergamo. Presidente della neonata federazione Il Jazz Italiano, testimonial per Amnesty International, ambasciatore Unesco giovani per l'Italia, Paolo Fresu si è impegnato in prima persona in eventi come la "maratona" jazz per L'Aquila o come "Sardegna Chi_Ama", l'iniziativa di raccolta fondi per le scuole sarde colpite dall'alluvione del 2013.

 

 

  • Giovanni Sollima

 

Giovanni Sollima è un vero virtuoso del violoncello. Suonare per lui non è un fine, ma un mezzo per   comunicare con il mondo. È un compositore fuori dal comune, che grazie all'empatia che instaura con lo strumento e con le sue emozioni e sensazioni, comunica attraverso una musica unica nel suo genere. Il suo è un pubblico variegato e trasversale: dagli estimatori di musica colta ai giovani "metallari" e agli appassionati di rock, Giovanni Sollima conquista tutti.


Nasce a Palermo nel 1962 da una famiglia di musicisti. Studia a Palermo, Salisburgo e Stoccarda, e ancora adolescente intraprende una brillante carriera internazionale di violoncellista, collaborando con Claudio Abbado, Martha Argerich, Jörg Demus e Giuseppe Sinopoli. Parallelamente all'attività di solista, la sua curiosità creativa lo spinge ad esplorare nuove frontiere nel campo della composizione, attraverso contaminazioni fra generi diversi: rock, jazz, electronic, minimalismo anglosassone e musica etnica di tutta l'area mediterranea, sulla base di una profonda preparazione classica, sono la formula dello stile inconfondibile di Sollima.


La sua musica è eseguita da molte delle principali orchestre nazionali ed internazionali (dirette, tra gli altri, da Riccardo Muti, Iván Fischer, Antonio Pappano e Daniele Gatti), da strumentisti classici quali Yo-Yo Ma, Mischa Maisky, Sol Gabetta e le sorelle Labèque e, in altri ambiti, da artisti come Patti Smith, Larry Coryell, Mauro Pagani, Stefano Bollani, Giorgia ed Elisa.
Per il cinema e la televisione compone per Marco Tullio Giordana, Peter Greenaway, Carlos Saura, John Turturro, Lasse Gjertsen, Maurizio Zaccaro e Franco Battiato, mentre in campo teatrale scrive ed esegue  musiche di scena per registi come Bob Wilson e Peter Stein, e per Alessandro Baricco. Per la danza collabora con molti importanti coreografi, fra cui Karole Armitage, Micha van Hoecke, Bebe Miller, Fabrizio Monteverde, Matteo Levaggi e Carolyn Carlson (Biennale di Venezia).


In veste di solista, o con diversi gruppi strumentali, esegue le sue composizioni in tutto il mondo in sedi prestigiose, mentre in ambiti alternativi vicini ad un pubblico più giovane e di confine, si è esibito a RadioDeejay, alla Knitting Factory di New York, vero tempio dell'underground (quando il Premio Pulitzer Justin Davidson lo definisce "The Jimi Hendrix of the Cello"), e alla Notte della Taranta, di cui è stato direttore musicale nel 2013 e 2014, e la cui diretta tv batte ogni record d'ascolti per Rai5.


Nel 2013 inaugura il Concerto del Primo Maggio a Piazza San Giovanni a Roma guidando il formidabile ensemble dei 100 Cellos, da lui fondato l'anno precedente al Teatro Valle occupato insieme all'allievo Enrico Melozzi. Negli anni successivi porta i 100 Cellos a Milano, Budapest, Torino, Ravenna e Lucca. Si ricordano infine una performance violoncellistica nel deserto del Sahara, un'altra sott'acqua in una gabbia siciliana (per un'installazione di Antonio Di Mino), e inoltre l'inaugurazione del Padiglione italiano all'Expo 2010 di Shangai, insieme alla Filarmonica della Scala. Il Comune di Milano gli commissiona la creazione del logo sonoro ufficiale di Expo 2015, da lui eseguito anche per l'inaugurazione al Castello Sforzesco del nuovo spazio espositivo della Pietà Rondanini di Michelangelo. Lavora alle musiche del cinema di Anatolij Vasiliev e a quelle degli spettacoli teatrali di Antonio Albanese.


Fra i numerosi cd si segnalano Aquilarco (Point Music/Polygram, su invito di Philip Glass), Works e  We Were Trees (Sony), Neapolitan Cello Concertos e Sonate per violoncello di Giovanni Battista Costanzi (Glossa), Caravaggio, Aquilarco Live in New York e 100 Cellos Live al Teatro Valle per Egea Music, Onyricon, Il Caravaggio rubato e A Clandestine Night in Rome per la Decca.
Suona un violoncello Francesco Ruggeri (Cremona, 1679). Inoltre nelle sue creazioni si avvale dell'utilizzo di strumenti acustici occidentali e orientali, di strumenti elettrici ed elettronici, affiancandone altri di sua invenzione, come l'"aquilarco", e altri ancora realizzati appositamente per lui, come il violino tenore presente nei quadri di Caravaggio e fedelmente ricostruito dal liutaio Walter Cangialosi, l'"Ice-Cello" di Tim Linhart che nell'inverno del 2007 ha suonato a 3.200 metri di altitudine, in un teatro-igloo costruito sul ghiacciaio della Val Senales, il "D-Touch" di Enrico Costanza del Politecnico di Losanna (sorta di sequencer di legno, inserito nell'organico orchestrale del brano Passiuni, diretto nel 2008 da Riccardo Muti al Ravenna Festival), mentre nel 2013 al Teatro Valle di Roma e nel 2014 alla Triennale di Milano, Sollimasi è cimentato con un violoncello di fieno, opera della scultrice Julia Artico. Insegna presso la Fondazione Romanini di Brescia e, dal2010, presso l'Accademia di Santa Cecilia, dove è stato insignito del titolo di Accademico. È inoltre direttore artistico della Società Italiana del Violoncello. Le sue composizioni sono pubblicate dalla Casa Musicale Sonzogno di Milano.

 

 

  • Orchestra da Camera di Perugia

 

La nuova Orchestra da Camera di Perugia nasce dalla pluriennale esperienza di giovani musicisti umbri nella diffusione della cultura musicale, soprattutto in relazione alle produzioni musicali rivolte ai giovani delle scuole. La collaborazione fra strumentisti attivata all'interno del progetto "Musica per crescere", della Fondazione Perugia Musica Classica, ha portato alla volontà di creare un complesso di archi e fiati in grado di estendere l'impegno nella diffusione musicale in sede concertistica, e di mettere al servizio degli enti di produzione musicale umbri e italiani una nuova formazione che può contare su professionalità consolidate dalla collaborazione con alcune delle migliori orchestre nazionali (Accademia di Santa Cecilia, Orchestra del Teatro alla Scala, Orchestra della Toscana, Camerata Strumentale "Città di Prato", etc.) e da una attività solistica di alto profilo. Fra i musicisti che danno vita all'Orchestra da Camera di Perugia figurano inoltre alcuni dei migliori talenti delle ultime generazioni, vincitori di concorsi nazionali e internazionali e di prestigiose borse di studio, come quelle conferite dal Premio "Leandro Roscini", destinato appunto a sostenere i giovani musicisti umbri.


Il debutto della formazione avviene nel settembre del 2013 con il Progetto "Penderecki 80", presentato alla Sagra Musicale Umbra, al Ravello Festival e all'Emilia Romagna Festival, per celebrare l'ottantesimo anno di età del compositore polacco Krzysztof Penderecki, che per l'occasione ha diretto musiche da lui composte. Il concerto tenuto ad Assisi di questo programma è stato trasmesso integralmente da Radio Vaticana. Da quel momento l'attività dell'Orchestra è divenuta subito piena di impegni, portando la compagine a collaborare con
importanti maestri, solisti e complessi corali (Giovanni Sollima, Nicola Piovani, Paolo Fresu, Wayne Shorter, Enrico Bronzi, Jonathan Webb, Gary Graden, Filippo Maria Bressan, Hugo Ticciati, John Patitucci, Andrea Oliva, Francesco Di Rosa, Danilo Pérez, Corrado Giuffredi, Marco Pierobon, Brian Blade, Vito Paternoster, Mark Milhofer, Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Desirée Rancatore, Bruno Canino, Gemma Bertagnolli, Kremena Dilcheva, Thomas Indermühle, Karl-Heinz Schütz, Claudio Brizi, Coro da Camera della Filarmonica Estone, Coro S:t Jacobs di Stoccolma, Coro del Maggio Musicale Fiorentino, Coro della Cappella Musicale Papale di San Francesco, etc.) e ad esibirsi stabilmente in prestigiosi Festival e Rassegne (Umbria Jazz 2016-2017, Umbria Jazz Winter 2015, Sagra Musicale Umbra 2014-2017, Expo Milano 2015, Kusatsu Music FestivalGiappone 2014-2017, Amici della Musica di Perugia 2015-2017, Festival delle Nazioni 2014). Dal 2015 la formazione collabora con il direttore d'orchestra Nil Venditti, e per due anni consecutivi (2015 e 2016) si è esibita per Radio 3 Rai, con due concerti trasmessi in diretta nell'ambito di "Radio 3 Europa" /Umbria Libri.

 

L'Orchestra ha riscontrato molto successo con il programma "Laudario di Cortona", in collaborazione con Paolo Fresu, l'arrangiatore e bandoneonista Daniele di Bonaventura e il Gruppo vocale Armoniosoincanto. Il programma è stato eseguito nel 2016 sia a Umbria Jazz che per la Sagra Musicale Umbra, e in mesi più recenti a Terni (Umbria Jazz Spring), a Torino (Narrazioni Jazz), a Roma (Notte Sacra, Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola), a Cortona (Festival di Musica Sacra) e all'Aquila (Società Aquilana dei Concerti "B. Barattelli"). È di recente uscita l'incisione discografica dei Concerti per flauto di Mozart (Camerata Tokyo) con Karl-Heinz Schütz, primo flauto solista dei Wiener Philharmoniker.

 

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